Sulla situazione ambientale e sulle correlazioni dell'inquinamento con alcune patologie sono arrivati i primi dati a conclusione della prima fase dei lavori della commissione d'indagine ambientale del comune di Milazzo presieduta dal Dott. Giuseppe Marano.
La commissione ha relazionato sull'esito degli studi sulla tematica dopo i primi mesi di attività. "Sono i dati ufficiali raccolti fino ad oggi ha detto il consulente tecnico Dott. Marco Capone ed è un report intermedio che va integrato con ulteriori dati, ma che consente di fare un ragionamento e di trarre le prime conclusioni sulla matrice aria". Conclusioni che il tecnico ha esposto dopo aver fornito i risultati cui era pervenuto anche con il monitoraggio dell'ARPA SICILIA che ha rilevato sforamenti di POLVERI SOTTILI, NICHEL, IDROCARBURI NON METANICI, BENZENE, ANIDRITE SOLFOROSA, OZONO, in tutto il 2010, con le uniche 2 centraline "Contrada Gabbia e Termica Milazzo" a fronte delle altre 15 che dovrebbero essere presenti nel comprensorio così come previsto nel decreto (DDUS N.19/2006). Quindi, adesso si scopre che la rete di monitoraggio esistente non è stata implementata come previsto nel decreto e che perdura da 5 anni la mancata individuazione del gestore unico della rete da parte del Governo Regionale. Dalle prime indagini emerge che la Provincia Regionale di Messina da parte sua ha dichiarato con una lettera di risposta a codesta Commissione, di non essere gestore della rete, ne può eseguire alcuna validazione dei dati. Così, la mancata applicazione del DECRETO, CHE COSTITUISCE INTERVENTO DI RISANAMENTO DELLA QUALITA' DELL'ARIA, NEI FATTI RENDE INEFFICACE QUALSIVOGLIA PIANO DI RISANAMENTO DELL'AREA A ELEVATO RISCHIO DELLA VALLE DEL MELA E LA CONSEGUENTE TUTELA DELLA SALUTE DELLE POPOLAZIONI RESIDENTE. Il tecnico Dott. Marco Capone, ha evidenziato al consiglio comunale che gli IDROCARBURI NON METANICI, come scritto da ARPA SICILIA nel report del 2009 nelle Valutazioni conclusive: SONO UN INDICE DI INQUINAMENTO A CUI VANNO RELAZIONATI NON SOLO MOLESTIE OLFATTIVE MA EVIDENTI EFFETTI SULLA SALUTE DEGLI ABITANTI E CHE SONO DI CHIARA PROVENIENZA RAFFINERIA MEDITERRANEA DI MILAZZO . Tale report evidenziato con una Centralina Mobile, centralina che a fronte del suo spostamento a Gela, non permette più la caratterizzazione dei livelli di concentrazione delle singole sostanze componenti detti IDROCARBURI. Insomma una situazione che dire ALLARMANTE è ben poco rispetto alla cruda realtà. Il Dott. Carmelo Formica consulente tecnico della stessa, sta indagando sulle patologie tumorali collegate e riconducibili all'inquinamento ambientale. La Commissione di indagine Ambientale che agisce autonomamente rispetto all'amministrazione comunale, licenziando questa prima fase di studio, afferma ragionevolmente che la SALUTE DELLA POPOLAZIONE DI MILAZZO E DEL SUO COMPRENSORIO NON E' EFFICACEMENTE TUTELATA, NE' DALLA NORMATIVA VIGENTE, NE' DALL'ESISTENZA DEL PIANO D'AZIONE PREVISTO DAL CITATO DECRETO N. 19/2006, PERCHE' NON PIENAMENTE APPLICATO.
Il Presidente Dott. Giuseppe Marano a nome della commissione, ha voluto ringraziare l'ARPA SICILIA di Messina "per la collaborazione che sta prestando in questa prima fase di indagine".
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