Dopo decine di ospiti e appuntamenti in streaming il
primo evento in presenza per il format culturale “Sicilia Mater”, iniziato
durante il lockdown il 25 aprile 2020.
Sabato 25 luglio
alle ore 21,30 a Pace del Mela - piazza SS. Maria
della Visitazione - Ester Rizzo, con Giusy La Spada e Salvo Presti, curatori di
Sicilia Mater e Maria Caterina Calogero, giornalista, presentano ” Donne
Disobbedienti" - Navarra Editore.
La prima a disobbedire fu Eva. Dopo di lei milioni e
milioni di altre donne lo hanno fatto e continuano a farlo ancora oggi.
La
disobbedienza come “splendida virtù” per contrastare razzismo, regimi, odio,
discriminazioni, violenze. Questo nuovo lavoro di Ester Rizzo racconta le donne
che nei secoli hanno saputo dire di no ad ogni costo, anche a quello della
propria vita.
Contro la guerra, il nazismo, il fascismo, la mafia, contro
l’egemonia patriarcale e maschilista. Dall’India, all’Afghanistan, dalla
Germania all’Italia, dall’800 ai giorni nostri: le donne disobbedienti hanno
segnato la storia.
Dalle donne contro le guerre di tutti i tempi e di
tutti i territori a quelle contro il nazismo come Sophie Scholle e Irena
Sandler e le partigiane contro il fascismo. Dalle disobbedienti indiane, in
sari rosa, di Sampat Pal alle italiane che cambiarono le leggi come Rosa Oliva.
Ed ancora Marguerite Baranktise disobbediente del Burundi e le afghane Meena
Keshwarkamal e Malalai Joye. Tra le Donne disobbedienti anche le monache
forzate che decisero di sovvertire il destino che altri avevano deciso per
loro, e tra le monache, del secolo scorso, la storia di Suor Cecilia Basarocco
antesignana di Medici Senza frontiere. Disobbedienti sono state le donne che si
sono dissociate dalle leggi feroci della n’drangheta e hanno deciso di
collaborare con la giustizia.
Le donne disobbedienti qui raccontate hanno
contribuito al percorso dell’emancipazione femminile, hanno fatto sentire la
loro voce anche per quelle costrette a rimanere in silenzio. Donne disobbedienti
che infrangono norme e regole di un universo maschilista e patriarcale, che
scardinano stereotipi che le vorrebbero mute e sottomesse. Donne disobbedienti
che di fronte alle leggi ingiuste impongono le leggi del cuore, dell’umanità,
della pietà e della fratellanza tra i popoli.
Lunedì 27 luglio
ore 18,30
Francesco Bozzi “L’assassino scrive 800 A” edito da
Solferino.
Ritorna il giallo made in Sicily con un appuntamento
in collaborazione con la libreria Amaddeo di Reggio Calabria che punta a
rafforzare la sinergia tra le due sponde dello Stretto in nome della promozione
culturale .
Il 27 luglio alle ore 18,30 sarà protagonista
dell’appuntamento Francesco Bozzi e il suo giallo umoristico “L’assassino
scrive 800 A” edito da Solferino che dialogherà con la giornalista
Cristina Marra e il titolare della libreria Daniele Amaddeo.
Francesco Bozzi, autore televisivo, radiofonico
e sceneggiatore sa giocare con la comicità che solitamente mette in bocca a
artisti come Fiorello e nel suo romanzo d’esordio di ambientazione siciliana
(tra Cinisi e Terrasini) entra a pieno titolo in quella branca del genere
poliziesco che unisce umorismo, scene comiche, crimini e delitti. Il
commissario Saverio Mineo, protagonista del romanzo, originario di Calamonaci,
lettore della Gazzetta dello Sport, è un personaggio strepitoso e sorprendente
che strappa sorrisi e che sembra occuparsi delle indagini di striscio,
catturato dalle notizie sportive e dalla lista della spesa che sua moglie gli
elenca per telefono, e invece risale al nocciolo delle questioni delittuose
quasi per caso, stupendo l’ispettore La Placa e battibeccando col medico legale
Costanza. Forte e indolente allo stesso tempo, Mineo racconta la realtà e le
contraddizioni della condizione umana e della nostra società.
Giovedì 30
luglio ore 21:30
Appuntamento con Serena Maiorana, autrice del libro
"Quello che resta" e Maria Andaloro, ideatrice della campagna
Posto Occupato.
Per ricordare Stefania Noce, la giovane 24enne
catanese che, in prima linea per i diritti delle donne, venne uccisa dal
fidanzato il 27 dicembre 2011. "Queste righe sono per quelle donne che non
hanno ancora smesso di lottare. Per chi crede che c'è ancora qualcosa da
cambiare, che le conquiste non siano ancora sufficienti, ma le dedico soprattutto
a chi Non ci crede. A quelle che si sono arrese e a quelle convinte di potersi
accontentare."
«E’ un libro per Stefania e per tutte le donne»,
spiega l’autrice.
Il 27 dicembre 2011 Stefania Noce, brillante
studentessa di ventiquattro anni impegnata in tante battaglie per la giustizia
sociale, veniva uccisa insieme al nonno Paolo Miano, nella sua casa a Licodia
Eubea, in provincia di Catania. Qualche ora dopo, la polizia arrestava Loris
Gagliano, ex fidanzato di Stefania, assassino reo confesso recentemente condannato
in primo grado all’ergastolo per il duplice omicidio (nella colluttazione
rimase gravemente ferita anche Gaetana Ballirò, nonna di Stefania). In “Quello
che resta”, Serena Maiorana racconta questa storia con l’intento di mettere a
fuoco un più ampio quadro costituito da violenza e da una cultura sessista
tollerata e dilagante. Un viaggio nell’Italia del femminicidio, degli abusi e
della discriminazione. ‘E un omaggio a Stefania Noce: alla sua contagiosa
allegria e alla voglia di cambiare il mondo che ha trasmesso e condiviso con
una comunità intera, divenendo un simbolo di cambiamento e innescando
meccanismi virtuosi che continuano ancora oggi.
Gli eventi della rassegna “Sicilia Mater” curati da
Giusy la Spada e Salvo Presti, sono inseriti nel calendario del "Maggio
dei Libri 2020", iniziativa Mibact e Centro per il Libro e la Lettura, e
sono promossi da Città di Milazzo e Fondazione Teatro del Mela.

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